Prendiamo spunto da un articolo del sole 24 ore sull'andamento del mercato immobiliare. Da quello che se ne deduce i centri storici come il Comune di Cortona sono stati protetti , o colpiti solo marginalmente dalla discesa dei prezzi delle case. In alcune zone si parla anche del -30%, ma confrontando il dato con Cortona la differenza è del -15%. In effetti le imponenti mura etrusco-medioevali hanno fatto da naturale barriera protettiva, garantendo comunque interesse e sicuro investimento a medio lungo termine. Dobbiamo ringraziare forse questo nobile popolo che quassù volle costruire questa eterna perla della toscana, che ancora ci sta regalando soddisfazioni, e una qualità della vita così genuina e preziosa. Così si dice: a conti fatti, tra le zone in cui le compravendite sono cresciute di più ce ne sono molte di quelle in cui il mercato è storicamente meno attivo. È un fatto che potrebbe trovare una spiegazione nell’andamento dei prezzi. La ripresa dei rogiti, infatti, è partita dai grandi centri e si è allargata alle zone marginali. Che sono quelle in cui i prezzi sono diminuiti di più, e stanno continuando a diminuire, anche se meno che in passato. E questo ha verosimilmente aumentato il numero di chi può comprare una casa, anche con redditi stazionari.
La dimensione delle abitazioni non sembra influenzata dall’andamento del mercato: i tassi di crescita più elevati si sono registrati per i piccoli alloggi fino a 50 metri quadrati e quelli oltre i 145. Che cosa se ne conclude? Dove il mercato cresce di più (o è storicamente più attivo) è ragionevole aspettarsi che gli spazi per comprare casa “facendo l’affare” stiano iniziando a restringersi: l’attesa degli analisti non è per una diffusa ripresa dei prezzi, ma i pezzi migliori non resteranno invenduti a lungo. Nelle altre zone, invece, il mercato ancora lento può favorire gli acquirenti, magari approfittando dei tassi per i mutui che restano bassi e per ora non stanno risentendo dell’allargamento dello spread.
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